Cos’è l’iperidrosi

Le nuove ricerche confermano che l’iperidrosi è un disturbo che interessa il 5% della popolazione mondiale* e crea profondo disagio soprattutto relazionale alle persone che ne soffrono.
L’iperidrosi è un’eccessiva produzione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare che sono distribuite su tutta la cute, nel suo stato profondo (il derma) e si distinguono in eccrine e apocrine.
Nel 90% dei casi (iperidrosi primaria o idiopatica) l’eccessiva sudorazione è dovuta a un’iperattività del sistema nervoso simpatico ed è quasi sempre localizzata in uno o più punti del corpo (mani, ascelle e piedi).
In queste persone, lo stimolo a sudare in maniera abbondante non è motivato né dalla temperatura esterna né da sforzo fisico in atto.
Attualmente si è propensi ad imputare l’iperidrosi primaria alla sovrapposizione di un problema costituzionale (inversione di polarità della membrana cellulare) a fattori emotivi.
Nel restante 10% dei casi (iperidrosi secondaria), alla base della sudorazione anomala c’è una malattia (es. disfunzioni del sistema endocrino, malattie psichiatriche, obesità) o l’assunzione di determinati farmaci (es. antidepressivi, anticolinesterasici ecc.).
La forma secondaria è invece caratterizzata da una sudorazione eccessiva generalizzata. Un’altra differenza fondamentale è che le persone con iperidrosi secondaria possono sperimentare degli attacchi anche durante il sonno, cosa che solitamente non avviene nella forma primaria.

Come curare l’iperidrosi

Per curare l’iperidrosi attualmente esistono tre soluzioni:

  • La iontoforesi che è la cura principale poichè permette di trattare tutte le zone soggette all’eccessiva sudorazione con una percentuale di successo molto elevata.
  • L’intervento chirurgico, che prevede il blocco dell’innervazione delle ghiandole sudoripare con una clip, si effettua principalmente per la sudorazione palmare. Può causare, nel 35% dei casi, una sudorazione compensatoria che può comparire subito dopo l’intervento (in questo caso rimuovendo la clip si ritorna alla condizione iniziale).
  • La tossina botulinica che viene iniettata localmente. Attualmente ne viene riconosciuto l’uso solo a livello ascellare. A livello di mani e piedi, per le problematiche emerse (perdita di forza), si può effettuare solo dietro esplicito consenso informato. Il trattamento é molto doloroso soprattutto per mani e piedi, piuttosto costoso e deve essere ripetuto piú volte all’anno.

fonte: www.sweathelp.org